Il Nishiki Market, o mercato di Kyoto, è uno di quei posti che non conoscevo e ho scoperto grazie al sito di Marco Togni da cui traggo spesso ispirazione per organizzare i miei viaggi in Giappone. E’ uno dei luoghi che mi è piaciuto di più tra quelli nuovi che ho visitato durante questo viaggio.
Il mercato è davvero caratteristico. Si sviluppa su una strada lunga e stretta ed è pieno zeppo di bancarelle di ogni genere, ma in prevalenza di cibo, con prodotti anche molto particolari e strani! E’ frequentato dalla gente del posto che va a fare la spesa, ma potrete trovare anche negozi di souvenir, accessori, vestiti e arredo per la casa. Si possono fare anche assaggi di street food e mangiare dell’ottimo sushi. Noi siamo entrate in un bugigattolo in cui si poteva mangiare solo stando in piedi, ma il sushi era davvero delizioso e i proprietari molto cordiali e gentili. Ho scambiato qualche parola con loro in giapponese e subito i loro occhi si sono illuminati di entusiasmo!! XD I giapponesi sono così, gli bastano due parole nella loro lingua e li farete subito contenti.
Il mercato è il posto ideale da visitare anche durante una giornata di pioggia perché è completamente coperto. Per visitarlo con calma vi consiglio almeno mezza giornata.
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Ad una delle due estremità della strada c’è un tempio, il Nishiki Tenmangu, dedicato a Sugawara no Michizane principe della corona e insigne letterato e poeta del IX secolo. Ci siamo finite per puro caso, ma è davvero molto carino!
All’ingresso del tempio c’è la statua di un bue che lì per lì non sapevamo assolutamente cosa fosse e che ho appreso poi leggendo su internet che viene accarezzato dagli studenti per il buon esito degli studi, ma è anche il tempio in cui si prega per il buon andamento degli affari.
Poco fuori dall’ingresso del tempio c’è un negozietto che vende libricini, quaderni e articoli vari, in cui ho acquistato il mio primo goshuinchō, ovvero il libricino pieghevole che serve a raccogliere i timbri disegnati a mano dai monaci dei templi che si visitano. Il disegno, un kanji fatto a pennello sul momento, è a pagamento e costa più o meno attorno ai 300 yen, ma può variare da tempio a tempio.
Questa pratica risale al periodo Edo (1600-1800 ca.) quando i pellegrini offrivano al tempio un sutra e in cambio ricevevano un timbro rosso dal monaco. In origine questa tradizione riguardava solamente i templi buddisti, ma ora anche qualche tempio scintoista li rilascia. Si dice che per questo motivo sarebbe meglio avere due libri separati, uno con i timbri dei templi buddisti e uno per quelli scintoisti, ma… io non lo sapevo e così ho mischiato! Mannaggia!!!
Al giorno d’oggi è diventata una vera e propria moda e i collezionisti di timbri sono sempre più numerosi. Io non ho voluto essere da meno e così ho iniziato la mia collezione di timbri! Peccato non averlo saputo prima, nel 2012 con il mio primo viaggio, perché a quest’ora sarei riuscita ad avere molti più timbri…. oh beh! Pazienza, vorrà dire che “mi toccherà” ritornare ai templi già visitati. Chi vuole venire con me? 😀
—> Se volete approfondire sui goshuinchō, vi rimando a questo link, buona lettura!
Ciao Euji! Sono felice di informarti che sei stata nominata per il Liebster Award. Spero di averti fatto cosa gradita 😉😃 Trovi l’articolo linkato qui sotto: https://thespritzywitch.com .
In bocca al lupo!
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Ciao! Ti ringrazio moltissimo e mi sento molto onorata di essere stata nominata, ma purtroppo non ho assolutamente tempo per fare tutto ciò che è richiesto per poter partecipare… mi dispiace moltissimo! Come avrai notato scrivo davvero pochissimo negli sprazzi di tempo e le regole per partecipare a questo premio sono davvero tante e richiedono tempo e conoscenze… ti ringrazio comunque per l’opportunità e in bocca al lupo! 😉
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